Berenice Troglodytica
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Franca A
14 bidrag
des. 2019 • Venner
Un vero paradiso per lo snorkeling .spiagge sabbiose bianche e dalle acque poco profonde. Un reef ben salvaguardato che mantiene intatte le meraviglie della vita marina.Assolutamente da visitare, competenti le guide del posto!
Skrevet 3. januar 2020
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Wanderer655585
Costa Teguise, Spania22 bidrag
jan. 2019 • Alene
Alla larga da questo posto e villaggio.... accoglienza zero personale turisanda invisibile e a tratti odioso ( vedi tale Fabio che evita accuratamente ogni tipo di approccio) nessuno fa nulla a parte il biologo marino che lavora con passione e dedizione .... a taurisanda un consiglio : mandare a lavorare gente che non fa un accidente da mane a sera!!!! Che delusione!!!!
Skrevet 10. januar 2019
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gattotappo
Gorizia, Italia21 bidrag
jun. 2015 • Alene
ero un po più a nord a 70 km dal Sudan
rif stupendo a portata di pinna. Se non avete una buona confidenza con il mare, non andateci, sconsigliato per chi ha bambini piccoli, pesci di tutti i tipi, spettacolo della natura a portata di snorkel attrezzatissimo punto diving
rif stupendo a portata di pinna. Se non avete una buona confidenza con il mare, non andateci, sconsigliato per chi ha bambini piccoli, pesci di tutti i tipi, spettacolo della natura a portata di snorkel attrezzatissimo punto diving
Skrevet 13. oktober 2015
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ADALGISA0502
Verona, Italia73 bidrag
jul. 2014
siamo stati a berenice perche' c'e' un luogo a circa tre ore di barca dal nostro villaggio, dove si fa il bagno con tantissimi delfini abbiamo fatto questa escursione due volte e per tutte e due le volte li abbiamo incontrati e' stata un'esperienza meravigliosa non usciresti mai dall'acqua.
Skrevet 25. juni 2015
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GOVO
Ferrara, Italia379 bidrag
mai 2015 • Par
In coppia siamo stati, a fine maggio 2015, al Wadi Lahmy Azur Resort (Berenice) che offre un ottimo resort, piccolo (solo 130 camere circa) ma offre tranquillità e riposo. Pochissima animazione, direi nulla. Accesso alla barriera da un pontile molto bello, immersioni subacque ottime, anche se nel periodo il pesce scarseggiava.
Stanze spaziose, pulite e ben servite. Cucina buona (ogni sera diversa).
Località e resort, esclusivo per chi vuole riposare e stare tranquillo, vivere il mare ed il sole. A fine maggio la temperatura arriva a 40/42 gradi, umidità quasi nulla.
Stanze spaziose, pulite e ben servite. Cucina buona (ogni sera diversa).
Località e resort, esclusivo per chi vuole riposare e stare tranquillo, vivere il mare ed il sole. A fine maggio la temperatura arriva a 40/42 gradi, umidità quasi nulla.
Skrevet 17. juni 2015
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MilanoGiusy
milano62 bidrag
mai 2014 • Par
Mare cristallino e fauna marina fantastica più legata ai coralli che non hai pesci. Decisamente migliore Sharm el Sheik da questo punto di vista.
Skrevet 28. august 2014
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Chiantishire
Firenze321 bidrag
apr. 2014 • Venner
Ho soggiornato al Lahamy Bay Beach Resort per il ponte del 25 aprile e descrivo qui il motivo per cui si viene a Berenice..... il mare!!! C'è da dire che non è per tutti, intendo in riferimento all'utenza classica di Marsa Alam... occorre infatti prendere familiarità con le diverse barriere e con la diversa accessibilità in base al vento, alle correnti, alle maree, alla visibilità. L'hotel ha il miglior accesso ai diversi reef antistanti e con diverso grado di difficoltà: il Baby Reef, per ogni occasione di vento e mare, l'"isola" (quella che mi ha dato maggiori soddisfazioni specialmente per il suo "condominio" di pesci pagliaccio con una luce fantastica), il Banana Reef (dipende dalle correnti, se ti ci sbattono contro oppure no), il Big Reef (quello più difficile da fare se le condizioni del mare non sono ottimali), le "piscine" (parte del Big Reef) i pinnacoli. Questi reef dovrebbero essere segnalati con delle boe e in modo più intuitivo. Le piscine non sono segnalate dalle boe, così come l'isola. Riguardo ai pesci, non ce ne sono tanti come alle Maldive, ma la barriera è molto bella e colorata. Praticamente abbiamo visto quasi tutte le formazioni coralline con tutti i colori possibili, per lo meno per chi fa snorkeling. Berenice dista circca 2 ore e 15 minuti di autobus da Marsa Alam.
Si possono anche fare escursioni di mare per esempio a Sharm El Luli nei dintorni di Hamata e al reef Sataya...La città di Berenice (che dista comunque dagli hotels) non è più visitabile perché sotto il controllo dei militari, come del resto tutta la zona. Il disagio del viaggio lungo da Marsa Alam è adeguatamente ricompensato!
Si possono anche fare escursioni di mare per esempio a Sharm El Luli nei dintorni di Hamata e al reef Sataya...La città di Berenice (che dista comunque dagli hotels) non è più visitabile perché sotto il controllo dei militari, come del resto tutta la zona. Il disagio del viaggio lungo da Marsa Alam è adeguatamente ricompensato!
Skrevet 29. mai 2014
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alenorse
Roma, Italia36 bidrag
okt. 2013 • Par
If that's what you're looking for, it might be very interesting to go by car down to Berenice and further (if the military let you). You have kilometers of empty road with the desert and mountains on one side and the Red Sea on the other. No resorts or any stuff like that.
Berenice is a sort of “favela” with 20-30 wood houses so don't expect to find a real city here. You can stop at the check-point bar and observe the soldiers chatting and drinking tea. Everyone is very friendly except they don't want you to take pictures (Egyptian military obsession). The “bar” itself is curious, with naif pharaonic decorations. Everything is very simple, there is no floor and you have tons of flies everywhere but it's a unique experience to sit and have a tea here. You feel you're at the edge of the world.
Berenice is a sort of “favela” with 20-30 wood houses so don't expect to find a real city here. You can stop at the check-point bar and observe the soldiers chatting and drinking tea. Everyone is very friendly except they don't want you to take pictures (Egyptian military obsession). The “bar” itself is curious, with naif pharaonic decorations. Everything is very simple, there is no floor and you have tons of flies everywhere but it's a unique experience to sit and have a tea here. You feel you're at the edge of the world.
Skrevet 6. november 2013
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khnum
Bormio, Italia1 299 bidrag
jul. 2012 • Familie
Berenice e El Shalatin.
Erano anni che tentavo di andare verso il confine con il Sudan senza mai riuscirvi in quanto i maggiori tour operator presenti a Marsa Alam evidentemente non considerano appetibile questa zona.
Essendo una parte d’Egitto ancora da scoprire a livello turistico la zona al momento viene evitata: ed è per questo che merita di essere visitata, un po’ come tutti i luoghi ancora abbastanza preservati dal turismo permette di vedere scene di vita che probabilmente fra qualche anno resteranno solo nei ricordi dei pochi che hanno avuto il privilegio di visitarli quando ancora erano intatti.
Essendo alloggiato all’Habiba mi sono quindi recato presso il piccolo tour operator locale che mi ha organizzato la visita rigorosamente di venerdì.
Il giorno è importante nella scelta in quanto al venerdì si svolge il mercato dei dromedari a El Shalatin.
Il viaggio è abbastanza lungo e faticoso anche se l’auto con clima riesce ad attenuare le fatiche di una piccola spedizione ai confini del mondo.
Infatti El Shalaten è l’ultima città di frontiera prima di entrare in Sudan, nazione probabilmente stupenda ma che attualmente non è certo consigliabile visitare per tutta una serie di problemi ben noti.
La prima tappa è stata la mitica Berenice, città di origini antiche (sembra essere stata fondata dal Faraone Tolomeo I) e crocevia di traffici tra nubiani ed africani del sub continente.
Mi ricordo da lontani studi scolastiche che a Berenice venivano sempre collegate le famose miniere d’oro che i faraoni utilizzavano nei loro prosperi imperi.
Mi aspettavo quindi di trovare una città con antiche rovine e monumenti, unica nel suo genere in quanto praticamente sulle rive del Mar Rosso.
Invece nulla di tutto questo. La Berenice che troviamo all’inizio del XXI secolo è un piccolo gruppo di baracche sparpagliate in un deserto di pietre e sassi assai incantevole a vedersi ma difficilmente abitabile da chi pensa di poter utilizzare i confort del nostro tempo!
Tra l’altro case con tetti in simil lamiera che credo rendano impossibile la vita dentro alle stesse per le alte temperature estive.
Di Berenice conservo i ricordi del nulla in mezzo al deserto da una parte e le mille tonalità di un mare che deve essere stupendo perché ancora incontaminato rispetto ad altri siti.
Credo che gli alberghi per turisti che si trovano nei pressi di Berenice siano stupendi e regalino scenari stupendi ai pochi turisti che al momento osino decidere di passare una settimana in pieno e totale relax lontani da tutto e tutti.
A Berenice la più importante costruzione credo sia il locale benzinaio dove ci siamo fermati a fare rifornimento! … ma, torno a ripetere sino allo sfinimento … il fascino del deserto (che non è il deserto di sabbia come noi lo intendiamo), dei monti sulla destra che si stagliano paralleli al mare e le piccole anse che ogni tanto si incrociano … per me già valevano la pena di essere visti.
Quando si sta per arrivare a El Shalatin si iniziano ad intravedere un po’ più di case, qualche Moschea e tanti camion carichi di merce sino all’inverosimile.
Ho fatto anche parecchie foto a questi mostri pieni di scatole legate le une alle altre e pieni di prodotti attaccati tutti assieme sfidando le elementari leggi della fisica.
Arrivati al mercato dei dromedari, vero punto di forza per mia figlia di questa avventura, vengo a sapere dalla guida che questi simpatici animali vengono acquistati dal Sudan per essere …
Non certo per quello che ci eravamo immaginati io e mia figlia nei giorni precedenti!
Prefiguravamo acquisti legati a estreme attraversate dei deserti del nord africa con carovane piene di spezie o, nel peggior dei casi di turisti ! …. invece veniamo a sapere che questi poveri animali saranno trasportati al Cairo per essere macellati!
Tutto il phatos che si era creato purtroppo svanisce immediatamente tanto che mia figlia non vuole neppure scendere dall’auto per guardarli da vicino e devo dire che anch’io sono parecchio imbarazzato dalla cosa.
Ma complici un gruppo di ragazzini che erano di guardia ai dromedari che si fanno subito vicini iniziamo a parlare con loro con l’inimitabile linguaggio dei gesti e della musica.
Da un loro telefonino (anche i berberi sono attirati da questo accessorio!) inizia ad uscire delle note di loro canzoni e finiscono con il mettersi a ballare con mia moglie.
Così la tensione si scioglie un pochino ed anche mia figlia si unisce al gruppo.
Purtroppo poi sono arrivati dei camion sui quali hanno iniziato a far salire i dromedari che, tra l’altro forse per non farli scappare, avevano quasi tutti una gamba girata su se stessa e legata.
I mezzi utilizzati per farli salire non sono stati dei più teneri, anzi un gruppo di venditori ha iniziato a dargli bastonate a iosa che hanno creato per un momento una sorta di rivolta dei dromedari che stavano salendo e di quelli già sul camion.
Devo dire che ho sperato che questi animali avessero la meglio sui cerberi pseudo umani o che comunque qualche aguzzino fosse da loro scalciato.
Ho chiesto quindi alla nostra guida di portarci via da quella piazza.
Siamo poi andati a visitare la città dove eravamo gli unici occidentali.
I negozi sulle vie e nelle stradine che si intersecano fra di loro, danno un esatto esempio della ancor piccola contaminazione di questo posto con le frivolezze del mondo che conosciamo anche se l’immancabile negozio di telefonini è finito in una delle tante foto.
Per visitare il centro siamo stati fermati da un poliziotto che ha preteso, per la nostra sicurezza, di accompagnarci … dietro piccola mancia!
Devo dire che mai mi sono sentito in pericolo o difficoltà e le persone del posto sembravano solo sorprese dal vedere occidentali per le loro vie.
Ormai è mezzogiorno passato e ci rechiamo presso un bar a bere qualcosa in quanto mi viene comunicato che mangeremo in seguito ritornando verso Marsa Alam.
La simpatica guida, che scopriamo essere in effetti un taxista reclutato per accompagnarci, parla pochissimo l’italiano ma riusciamo a comunicare perfettamente.
Ci porta poi a visitare in mezzo al deserto un accampamento di nomadi che ci offrono l’immancabile caffè e dai quali compriamo un quintale di regalini.
La giornata, fine luglio 2012, credo sia stata una delle più calde in cui mi sono trovato, per cui il refrigerio dell’auto climatizzata è stato ogni volta un gran piacere.
E’ ora di ritornare, (saranno circa le 2,30) e ci viene detto che fra poco ci fermeremo a mangiare qualcosa.
Prendendo una stradina laterale la guida ci ha portato in una sorta di ristorante probabilmente utilizzato da turisti appassionati di sub. Pranziamo alle 15 … ma va tutto bene.
Anche qua siamo accolti da un gruppo di bambini che ci vende l’impossibile e tutto sommato siamo ben felici dall’acquistare le loro piccole cose senza peraltro stare neppure a trattare il prezzo.
Ci bagniamo i piedi nell’acqua del mare e ci accorgiamo che è quasi calda.
Poi notiamo alcuni pesci morti che galleggiano … morti per il troppo caldo.
Ritorniamo all’hotel felici per quella giornata con così tante cose viste.
E appena entrati nell’hotel io e mia figlia ci rechiamo immediatamente al mare per fare il bagno di fine giornata … scoprendo che anche di fronte al nostro hotel il troppo calore ha ucciso tantissimi pesci.
Maledetto, stupendo, impareggiabile Mar Rosso!
Erano anni che tentavo di andare verso il confine con il Sudan senza mai riuscirvi in quanto i maggiori tour operator presenti a Marsa Alam evidentemente non considerano appetibile questa zona.
Essendo una parte d’Egitto ancora da scoprire a livello turistico la zona al momento viene evitata: ed è per questo che merita di essere visitata, un po’ come tutti i luoghi ancora abbastanza preservati dal turismo permette di vedere scene di vita che probabilmente fra qualche anno resteranno solo nei ricordi dei pochi che hanno avuto il privilegio di visitarli quando ancora erano intatti.
Essendo alloggiato all’Habiba mi sono quindi recato presso il piccolo tour operator locale che mi ha organizzato la visita rigorosamente di venerdì.
Il giorno è importante nella scelta in quanto al venerdì si svolge il mercato dei dromedari a El Shalatin.
Il viaggio è abbastanza lungo e faticoso anche se l’auto con clima riesce ad attenuare le fatiche di una piccola spedizione ai confini del mondo.
Infatti El Shalaten è l’ultima città di frontiera prima di entrare in Sudan, nazione probabilmente stupenda ma che attualmente non è certo consigliabile visitare per tutta una serie di problemi ben noti.
La prima tappa è stata la mitica Berenice, città di origini antiche (sembra essere stata fondata dal Faraone Tolomeo I) e crocevia di traffici tra nubiani ed africani del sub continente.
Mi ricordo da lontani studi scolastiche che a Berenice venivano sempre collegate le famose miniere d’oro che i faraoni utilizzavano nei loro prosperi imperi.
Mi aspettavo quindi di trovare una città con antiche rovine e monumenti, unica nel suo genere in quanto praticamente sulle rive del Mar Rosso.
Invece nulla di tutto questo. La Berenice che troviamo all’inizio del XXI secolo è un piccolo gruppo di baracche sparpagliate in un deserto di pietre e sassi assai incantevole a vedersi ma difficilmente abitabile da chi pensa di poter utilizzare i confort del nostro tempo!
Tra l’altro case con tetti in simil lamiera che credo rendano impossibile la vita dentro alle stesse per le alte temperature estive.
Di Berenice conservo i ricordi del nulla in mezzo al deserto da una parte e le mille tonalità di un mare che deve essere stupendo perché ancora incontaminato rispetto ad altri siti.
Credo che gli alberghi per turisti che si trovano nei pressi di Berenice siano stupendi e regalino scenari stupendi ai pochi turisti che al momento osino decidere di passare una settimana in pieno e totale relax lontani da tutto e tutti.
A Berenice la più importante costruzione credo sia il locale benzinaio dove ci siamo fermati a fare rifornimento! … ma, torno a ripetere sino allo sfinimento … il fascino del deserto (che non è il deserto di sabbia come noi lo intendiamo), dei monti sulla destra che si stagliano paralleli al mare e le piccole anse che ogni tanto si incrociano … per me già valevano la pena di essere visti.
Quando si sta per arrivare a El Shalatin si iniziano ad intravedere un po’ più di case, qualche Moschea e tanti camion carichi di merce sino all’inverosimile.
Ho fatto anche parecchie foto a questi mostri pieni di scatole legate le une alle altre e pieni di prodotti attaccati tutti assieme sfidando le elementari leggi della fisica.
Arrivati al mercato dei dromedari, vero punto di forza per mia figlia di questa avventura, vengo a sapere dalla guida che questi simpatici animali vengono acquistati dal Sudan per essere …
Non certo per quello che ci eravamo immaginati io e mia figlia nei giorni precedenti!
Prefiguravamo acquisti legati a estreme attraversate dei deserti del nord africa con carovane piene di spezie o, nel peggior dei casi di turisti ! …. invece veniamo a sapere che questi poveri animali saranno trasportati al Cairo per essere macellati!
Tutto il phatos che si era creato purtroppo svanisce immediatamente tanto che mia figlia non vuole neppure scendere dall’auto per guardarli da vicino e devo dire che anch’io sono parecchio imbarazzato dalla cosa.
Ma complici un gruppo di ragazzini che erano di guardia ai dromedari che si fanno subito vicini iniziamo a parlare con loro con l’inimitabile linguaggio dei gesti e della musica.
Da un loro telefonino (anche i berberi sono attirati da questo accessorio!) inizia ad uscire delle note di loro canzoni e finiscono con il mettersi a ballare con mia moglie.
Così la tensione si scioglie un pochino ed anche mia figlia si unisce al gruppo.
Purtroppo poi sono arrivati dei camion sui quali hanno iniziato a far salire i dromedari che, tra l’altro forse per non farli scappare, avevano quasi tutti una gamba girata su se stessa e legata.
I mezzi utilizzati per farli salire non sono stati dei più teneri, anzi un gruppo di venditori ha iniziato a dargli bastonate a iosa che hanno creato per un momento una sorta di rivolta dei dromedari che stavano salendo e di quelli già sul camion.
Devo dire che ho sperato che questi animali avessero la meglio sui cerberi pseudo umani o che comunque qualche aguzzino fosse da loro scalciato.
Ho chiesto quindi alla nostra guida di portarci via da quella piazza.
Siamo poi andati a visitare la città dove eravamo gli unici occidentali.
I negozi sulle vie e nelle stradine che si intersecano fra di loro, danno un esatto esempio della ancor piccola contaminazione di questo posto con le frivolezze del mondo che conosciamo anche se l’immancabile negozio di telefonini è finito in una delle tante foto.
Per visitare il centro siamo stati fermati da un poliziotto che ha preteso, per la nostra sicurezza, di accompagnarci … dietro piccola mancia!
Devo dire che mai mi sono sentito in pericolo o difficoltà e le persone del posto sembravano solo sorprese dal vedere occidentali per le loro vie.
Ormai è mezzogiorno passato e ci rechiamo presso un bar a bere qualcosa in quanto mi viene comunicato che mangeremo in seguito ritornando verso Marsa Alam.
La simpatica guida, che scopriamo essere in effetti un taxista reclutato per accompagnarci, parla pochissimo l’italiano ma riusciamo a comunicare perfettamente.
Ci porta poi a visitare in mezzo al deserto un accampamento di nomadi che ci offrono l’immancabile caffè e dai quali compriamo un quintale di regalini.
La giornata, fine luglio 2012, credo sia stata una delle più calde in cui mi sono trovato, per cui il refrigerio dell’auto climatizzata è stato ogni volta un gran piacere.
E’ ora di ritornare, (saranno circa le 2,30) e ci viene detto che fra poco ci fermeremo a mangiare qualcosa.
Prendendo una stradina laterale la guida ci ha portato in una sorta di ristorante probabilmente utilizzato da turisti appassionati di sub. Pranziamo alle 15 … ma va tutto bene.
Anche qua siamo accolti da un gruppo di bambini che ci vende l’impossibile e tutto sommato siamo ben felici dall’acquistare le loro piccole cose senza peraltro stare neppure a trattare il prezzo.
Ci bagniamo i piedi nell’acqua del mare e ci accorgiamo che è quasi calda.
Poi notiamo alcuni pesci morti che galleggiano … morti per il troppo caldo.
Ritorniamo all’hotel felici per quella giornata con così tante cose viste.
E appena entrati nell’hotel io e mia figlia ci rechiamo immediatamente al mare per fare il bagno di fine giornata … scoprendo che anche di fronte al nostro hotel il troppo calore ha ucciso tantissimi pesci.
Maledetto, stupendo, impareggiabile Mar Rosso!
Skrevet 26. mars 2013
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Beatrice B
Faenza, Italia61 bidrag
sep. 2012 • Par
Visita tempio di Berenice nel deserto escursione bellissima, non mi è piaciuto la discesa a mare ,il resto tutto accettabile
Skrevet 17. september 2012
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Como llego a berenice desde italia ..no encuentro vuelos ni transbordos desde el cairo y alguna recomendacion de posadas o hostel de bajo presupuesto
Bartomeu
Barcelona, Spania231 bidrag
debes ir hasta Marsa Alam, aeropuerto a 250 kilometros, alquilar vehiculo
giuscars
FIRENZE17 bidrag
Nessuno parla mai della antica Berenice costruita dai romani.Mi dicono che è una cosa stupenda econservata perfettamente, c
Ma come si fa per visitarla?
N
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