Helvia Ricina
Helvia Ricina
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Dårlig
1
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arystellina
Tolentino, Italia943 bidrag
jun. 2021
Visita eccezionale guidata piaciuta molto anche a mio figlio di 8 anni, abbiamo scoperto dei reperti molto interessanti che nonostante abitassimo vicino non conoscevamo. La guida è stata gentilissima, la visita lunga e ben spiegata.
Skrevet 27. februar 2022
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Tommaso612
Roma, Italia499 bidrag
jun. 2020
Il nucleo più antico di questo insediamento fu probabilmente fondato intorno al III secolo a.C. dai Piceni (un popolo italico stanziato dall’epoca protostorica nelle Marche e nell’Abruzzo settentrionale). All’avvento dei romani il sito assunse il nome di “Recina”, forse in onore di un tempio a Venere Ericina edificato nelle vicinanze. L’etimologia della località è comunque piuttosto controversa.
Dalla cittadina si controllava agevolmente la valle del fiume Potenza (l’antico “Flusor”) il quale, ben navigabile all’epoca, costituiva una delle principali vie di collegamento tra l’entroterra della Penisola e la costa adriatica. Comprendendone il valore strategico, i romani ingrandirono e arricchirono la località, edificandovi templi, edifici pubblici, terme, teatri, ecc. Fu anche costruito un grande ponte che scavalcava il Potenza, sul quale transitava l’antica Via Salaria Gallica. La prima menzione storicamente accertata della località ci giunge nel sec. I d.C. da Plinio Il Vecchio, che la definisce “uno dei principali centri urbani del Piceno”. L’imperatore Settimio Severo (agli inizi del III secolo d.C.) ribattezzò la cittadina col nome di “Helvia Recina Pertinax”, in memoria del suo predecessore Publio Elvio Pertinace.
Pochi anni prima della caduta dell’Impero, nel corso del V secolo d.C., la cittadina fu devastata e saccheggiata da un'orda barbarica; gli abitanti trovarono rifugio sulle alture circostanti, fondando tra le altre le città di Macerata e Recanati. Nel secolo successivo, durante le Guerre Gotiche, fu raso al suolo anche il poco che ancora restava in piedi e la cittadina, mai più ricostruita, fu completamente abbandonata. Per tutto il Medioevo sulle rovine si depositarono detriti e crebbe la vegetazione; sicché del sito si perse anche la memoria.
Gli scavi archeologici, cominciati agli inizi XIX secolo e per molti versi ancora in corso, hanno riportato alla luce soprattutto i resti di un grande teatro risalente al II secolo d.C. La struttura aveva presumibilmente tre ordini di gradinate, sulle quali potevano trovare posto circa 2000 spettatori. Si riconoscono piuttosto bene la zona dell’orchestra (ove prendevano posto i personaggi più illustri per nobiltà o censo) e il prospetto della scena, ossia la monumentale parete solitamente ornata di fregi, archi, colonne, ecc. sullo sfondo della quale recitavano gli attori. Sono rimaste in piedi alcune delle grandi arcate perimetrali del primo ordine, che un tempo sostenevano l’edificio; a differenza dei teatri greci, che erano addossati sul fianco delle alture naturali, la stabilità dei teatri romani era di norma affidata a poderose arcate esterne, realizzate in tufo o mattoni. I marmi che un tempo rivestivano la struttura furono probabilmente trafugati già in epoca alto medioevale, assieme ad altri materiali pregiati, per costruire nelle vicinanze ogni genere di edifici pubblici e privati. Alcuni degli oggetti più interessanti rinvenuti nel corso degli scavi (frammenti di statue, iscrizioni, ecc.) sono oggi conservati nei vari musei archeologici delle Marche.
L’Area Archeologica di “Helvia Recina” si trova oggi nel territorio di Villa Potenza, un paio di chilometri a nord di Macerata. Purtroppo, in questi giorni l’attrazione potrebbe essere chiusa; prima di programmare la visita, è quindi indispensabile consultare i siti internet dedicati, oppure telefonare alla Pro Loco di Villa Potenza.
Dalla cittadina si controllava agevolmente la valle del fiume Potenza (l’antico “Flusor”) il quale, ben navigabile all’epoca, costituiva una delle principali vie di collegamento tra l’entroterra della Penisola e la costa adriatica. Comprendendone il valore strategico, i romani ingrandirono e arricchirono la località, edificandovi templi, edifici pubblici, terme, teatri, ecc. Fu anche costruito un grande ponte che scavalcava il Potenza, sul quale transitava l’antica Via Salaria Gallica. La prima menzione storicamente accertata della località ci giunge nel sec. I d.C. da Plinio Il Vecchio, che la definisce “uno dei principali centri urbani del Piceno”. L’imperatore Settimio Severo (agli inizi del III secolo d.C.) ribattezzò la cittadina col nome di “Helvia Recina Pertinax”, in memoria del suo predecessore Publio Elvio Pertinace.
Pochi anni prima della caduta dell’Impero, nel corso del V secolo d.C., la cittadina fu devastata e saccheggiata da un'orda barbarica; gli abitanti trovarono rifugio sulle alture circostanti, fondando tra le altre le città di Macerata e Recanati. Nel secolo successivo, durante le Guerre Gotiche, fu raso al suolo anche il poco che ancora restava in piedi e la cittadina, mai più ricostruita, fu completamente abbandonata. Per tutto il Medioevo sulle rovine si depositarono detriti e crebbe la vegetazione; sicché del sito si perse anche la memoria.
Gli scavi archeologici, cominciati agli inizi XIX secolo e per molti versi ancora in corso, hanno riportato alla luce soprattutto i resti di un grande teatro risalente al II secolo d.C. La struttura aveva presumibilmente tre ordini di gradinate, sulle quali potevano trovare posto circa 2000 spettatori. Si riconoscono piuttosto bene la zona dell’orchestra (ove prendevano posto i personaggi più illustri per nobiltà o censo) e il prospetto della scena, ossia la monumentale parete solitamente ornata di fregi, archi, colonne, ecc. sullo sfondo della quale recitavano gli attori. Sono rimaste in piedi alcune delle grandi arcate perimetrali del primo ordine, che un tempo sostenevano l’edificio; a differenza dei teatri greci, che erano addossati sul fianco delle alture naturali, la stabilità dei teatri romani era di norma affidata a poderose arcate esterne, realizzate in tufo o mattoni. I marmi che un tempo rivestivano la struttura furono probabilmente trafugati già in epoca alto medioevale, assieme ad altri materiali pregiati, per costruire nelle vicinanze ogni genere di edifici pubblici e privati. Alcuni degli oggetti più interessanti rinvenuti nel corso degli scavi (frammenti di statue, iscrizioni, ecc.) sono oggi conservati nei vari musei archeologici delle Marche.
L’Area Archeologica di “Helvia Recina” si trova oggi nel territorio di Villa Potenza, un paio di chilometri a nord di Macerata. Purtroppo, in questi giorni l’attrazione potrebbe essere chiusa; prima di programmare la visita, è quindi indispensabile consultare i siti internet dedicati, oppure telefonare alla Pro Loco di Villa Potenza.
Skrevet 24. august 2020
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Erica 🌷
Civitanova Marche, Italia1 690 bidrag
nov. 2019 • Forretning
Bellissimo sito archeologico a pochi passi da macerata! Non è grande ma è ben tenuto e può vantare la presenza di resti romani di un anfiteatro e diversi altri resti/parti di colonne, frontoni e epigrafi. Consigliato !!
Skrevet 1. november 2019
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Francesca D
Province of Brescia, Italia6 bidrag
aug. 2019 • Par
Poco pubblicizzato e valorizzato. Fortunatamente abbiamo notato l'insegna lungo il tragitto!
Vale la pena fermarsi e ascoltare la guida (giro breve e piacevole), tutto a titolo completamente gratuito. Bravissimo!!
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Skrevet 7. september 2019
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Deomogan
Piglio, Lazio, Italy9 030 bidrag
jan. 2019 • Venner
Il sito si trova fuori da Macerata, per visitarlo dovete contattare la Proloco e un volontario verrà appositamente per voi.
Da vedere non c'è molto, ma l'anfiteatro romano che conserva ancora il suo magnifico perimetro offre un interessante attrazione, soprattutto se avete la possibilità di vederlo dall'alto con il drone ...
Da vedere non c'è molto, ma l'anfiteatro romano che conserva ancora il suo magnifico perimetro offre un interessante attrazione, soprattutto se avete la possibilità di vederlo dall'alto con il drone ...
Skrevet 16. januar 2019
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Gianluca_Conocchiari_Travel
Montefano, Italia294 bidrag
nov. 2018
Bello ma poco valorizzato.
Visitabile solo attraverso prenotazione.
Potrebbe apparire sotto una luce migliore.
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Skrevet 11. november 2018
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cocchia_f
Ascoli Piceno, Italia2 006 bidrag
apr. 2018 • Par
Vale la pena andare a vedere le radici storiche di Macerata...rimane abbastanza per comprendere la grandezza di Roma e dei Piceni
Skrevet 21. april 2018
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Francesca C
220 bidrag
mar. 2017 • Forretning
La città romana di Helvia Recina si trova a pochissimi chilometri da Macerata.
Il sito già abitato in epoca Picena, fu poi conquistato dai Romani che lo scelsero anche per la presenza del fiume Potenza (anticamente Flusor) che era navigabile fino al mare.
Della città romana che si pensa dovesse essere di medie dimensioni rimangono poche tracce anche perché uno statuto del 1432 permetteva ai maceratesi di recuperare i reperti romani. Iniziò così una spoliazione legittimata.
Oggi si può visitare il teatro romano che risale al I/II sec. d.C. e che doveva avere una capienza di circa 2000 persone. È possibile visitare la cavea (la gradinata per gli spettatori), l'orchestra ( riservata ai personaggi più importanti) e l'edificio scenico lungo 40,40 metri.
Info e visite effettuate dalla Pro loco.
Nessun ingresso da pagare.
Consigliato!
Il sito già abitato in epoca Picena, fu poi conquistato dai Romani che lo scelsero anche per la presenza del fiume Potenza (anticamente Flusor) che era navigabile fino al mare.
Della città romana che si pensa dovesse essere di medie dimensioni rimangono poche tracce anche perché uno statuto del 1432 permetteva ai maceratesi di recuperare i reperti romani. Iniziò così una spoliazione legittimata.
Oggi si può visitare il teatro romano che risale al I/II sec. d.C. e che doveva avere una capienza di circa 2000 persone. È possibile visitare la cavea (la gradinata per gli spettatori), l'orchestra ( riservata ai personaggi più importanti) e l'edificio scenico lungo 40,40 metri.
Info e visite effettuate dalla Pro loco.
Nessun ingresso da pagare.
Consigliato!
Skrevet 18. mars 2017
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Fearnoevil2015
Milano, Italia85 bidrag
aug. 2016 • Familie
Antica città prima picena poi romana a due passi da Macerata,i ruderi sono abbastanza ben conservati ,da riscoprire e valorizzare .Ingresso gratuito
Skrevet 24. august 2016
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chichetto
Macerata, Italia32 bidrag
jul. 2016 • Alene
Chiamarlo Teatro e' un eufemismo e' sempre chiuso e viene usato solamente una settimana all'anno per qualche concerto lirico.
Non vi è nulla di interessante da vedere se non qualche mura restaurate in modo indecente.
Non vi è nulla di interessante da vedere se non qualche mura restaurate in modo indecente.
Skrevet 19. august 2016
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